29 ottobre 2012

Forza del brand e loyalty: l’influenza dei fattori di mercato

Non sempre il consumatore acquista il brand preferito. Anzi: nel 42% dei casi, ci si ritrova ad acquistare un brand che non era quello che avevamo intenzione di prendere. Perchè?
Presentato al Convegno “Marca e Strategie di Loyalty”, organizzato da TNS (www.tnsglobal.com), l’Osservatorio Fedeltà dell’Università di Parma, alcuni risultati dell’indagine internazionale “The Commitment Economy”, che ha intervistato 39.000 individui in 17 Paesi.
Fattori esterni, quali prezzo, disponibilità, promozioni, formati disponibili, modifichino le scelte effettive, generando “distanza” fra desiderio e comportamento d’acquisto: nel 42% dei casi, ci si ritrova dunque ad acquistare un brand diverso da quello preferito.
La “distanza” fra desiderio ed acquisto effettivo si rileva sia per acquisti frequenti di beni a prezzo relativamente basso, sia per beni a carattere aspirazionale. Dallo studio emerge l’importanza di tre macro-categorie cross industry: l’accessibilità economica, che incide per un 15%, la disponibilità fisica (availability, che rappresenta la “disponibilità per lo shopper” e quindi il livello di distribuzione, ma anche la posizione nel punto vendita, sullo scaffale, il livello di visibilità,…) che incide mediamente per un 7% e l’influenza sullo shopper dei bisogni della famiglia (shared decision making), che incide per un 4%.

La forza di un brand, il brand commitment che si concretizza nella loyalty, è quindi, la combinazione di power in the mind (attachment psicologico) e power in the market (fattori di mercato).

25 ottobre 2012

Mobile payment: in arrivo una piattaforma unica

E’ notizia piuttosto recente che Telecom Italia, Vodafone Italia, Wind, 3 Italia e PosteMobile hanno definito un accordo per lo sviluppo di una piattaforma di Mobile Payment basata su tecnologia NFC (Near Field Communication).
L’obiettivo dichiarato sarebbe la creazione di un ecosistema nazionale che permetta un’ampia diffusione e fruibilità dei servizi di pagamento contactless tramite smartphone.

I piani di sviluppo prevedono infatti la realizzazione di un’architettura che possa semplificare l’integrazione di un numero crescente di banche e istituti che emettono carte di pagamento e permettere loro di offrire servizi sulla nuova piattaforma mobile.
La SIM degli operatori sarà il cardine del sistema e permetterà di gestire ogni aspetto di sicurezza. Gli operatori mobili collaboreranno per garantire la massima diffusione di smartphone (ma non solo) abilitati alla tecnologia NFC. L’ecosistema NFC sarà aperto, ogni nuovo service provider potrà connettersi alla piattaforma.
Già entro la fine del 2013, si prevede che circa l’80% degli smartphone sarà equipaggiato con tecnologia NFC, mentre il numero di negozi dotati di POS abilitati al pagamento contactless sarà superiore a 150.000.

22 ottobre 2012

Il Gruppo BPER avvia progetto pilota per i Mobile Payment

Il Gruppo BPER ha attivato un progetto pilota per i pagamenti contactless utilizzando un telefono cellulare con l‘applicazione di pagamento sviluppata sulla micro SD.
Si tratta al momento, di una fase sperimentale per la quale sono coinvolti cinquanta responsabili commerciali del gruppo BPER che hanno ricevuto in dotazione un  cellulare dove i dati di una carta prepagata BperCard Pay Pass sono contenuti nella micro SD NFC (la nuova tecnologia per i pagamenti di prossimità) che, abbinata all’applicazione BperCard Mobile Payment, consente di effettuare i pagamenti al bar, dal giornalaio, dal panettiere e presso tutti gli esercenti che dispongono di un POS contactless. La durata della sperimentazione sarà di alcuni mesi.

Dal punto di vista tecnologico l’applicazione prepagata virtuale, sviluppata da Oberthur Technologies sul  sistema operativo di BlackBerry per il modello BB 9300 Curve, risiede sul secure element della micro-SD NFC. L’accesso al servizio avviene in modo immediato attraverso BperCard Mobile Payment e la transazione si perfeziona esattamente come per una normalissima carta prepagata contactless, avvicinando il telefonino al POS dotato di lettore contactless per importi fino a 25 euro; per importi superiori, dopo aver avvicinato il telefono al lettore, è necessario digitare il PIN della carta direttamente sul POS.
Ciò permette di anticipare i tempi rispetto all’attuazione della piattaforma unica per il Mobile Payment annunciata recentissimamente dai principali operatori telefonici, Vodafone, Telecom Italia, Wind e 3 Italia assieme a PosteMobile e auspicata dal mondo bancario perché consentirà ulteriori importanti sviluppi.

9 ottobre 2012

Pagamenti: italiani disposti ad abbandonare i contanti?

La moneta elettronica piace agli italiani che la usano ormai regolarmente nella loro vita quotidiana e molti di essi sarebbero anche propensi ad utilizzare il cellulare come strumento di pagamento. E’ quanto emerge da una recente indagine di SIA, realizzata dall’ISPO e presentata a Milano nel corso del “SIA Expo 2012”, l’evento dedicato ai pagamenti di prossima generazione.
La ricerca, effettuata a livello nazionale coinvolgendo un campione stratificato per quote statisticamente rappresentativo della popolazione adulta, rivela che il 21% degli italiani usa esclusivamente il contante, il 62% usa le carte di pagamento e il 19% si dichiara ben disposto ad utilizzare i mobile payments.

Da notare, che il 79% possiede almeno una carta di debito, credito o prepagataTra i maggiori sostenitori delle carte di pagamento figurano imprenditori e dirigenti (89%), laureati (84%), di età compresa fra 25 e 34 anni (75%) e fra 45 e 54 anni (73%), maschi (69%).
Infine tra coloro che si dichiarano favorevoli a utilizzare il cellulare come strumento di pagamento troviamo in prevalenza giovani tra 18 e i 24 anni (39%) e studenti (38%).

L’uso del contante, benché percepito positivamente e in maniera trasversale da quasi tutti per la “semplicità”, potrebbe però avere vita breve. Infatti, il 30% degli italiani si dice pronto ad abbandonarlo del tutto a favore della moneta elettronica, ritenuta “veloce e comoda”, anche per i pagamenti sotto i 50 euro.
Non solo, se i terminali POS fossero più diffusi nei negozi e i pagamenti con carta sempre accettati dagli esercenti italiani, questa percentuale potrebbe addirittura aumentare (57%).
Inoltre, secondo il 36% degli intervistati un contributo decisivo per disincentivare l’uso del contante potrebbe derivare dai pagamenti via cellulare.