Soprattutto in alcune categorie (come
tecnologia, abbigliamento, ecc.) e complice la crisi, ma non solo, sembra
infatti che flussi di traffico rilevanti nei punti vendita siano sempre più finalizzati
ad “osservare e provare” i prodotti, valutarne la consumer experience, la
facilità d’uso, la corrispondenza con le qualità/funzionalità richieste, senza
però arrivare ad acquistare. Quasi i due terzi degli utenti mobile in Italia
(circa un terzo a livello globale), dichiarano di mettere in atto tali
comportamenti.
Fra coloro che dichiarano di visitare i
punti vendita per vedere/provare i prodotti, due terzi degli intervistati
dichiarano di usare lo smartphone nelle loro visite, offrendo d’altro canto ai
brand nuove opportunità di ingaggiare gli shopper, interagire con loro,
con l’obiettivo di convertire le visite in acquisti.
Lo studio evidenzia anche che le persone
sono aperte all’interazione con i brand sul punto vendita, con più di un terzo
degli smartphone users disponibile a
ricevere coupons via mobile, mentre
acquista, ed un quinto interessato ad app
che lo supportino nella ricerca in-store di quanto desiderato.
Valorizzando i benefit della comunicazione
via mobile nel negozio, in termini di contesto
(qui e ora) e contenuti
(informazioni utili per scegliere, in quel momento), aziende produttrici e
distributori possono promuovere la propria offerta, sfruttando la vasta gamma
di attività di marketing e comunicazione digitale, proprio nel momento in cui tali informazioni sono maggiormente
rilevanti e quindi hanno la miglior probabilità d’essere “ascoltate” ed
elaborate, spingendo lo shopper verso le casse.