
Ma
siamo davvero preparati per il nuovo fenomeno WYOD (Wear Your Own Device) e per l’impatto che questo avrà sulle
reti aziendali e domestiche?
Una
recente indagine di FOIA (Freedom of Information Act) ha rivelato che
nonostante il 93% delle organizzazioni nel settore pubblico abbia investito in
strumenti per la gestione di rete, solo meno di un quarto (23%) si preoccupa di monitorare regolarmente le performance della
rete durante l’orario di lavoro. E, fatto ancora più preoccupante, la
maggioranza degli uffici pubblici in UK (79%)
nemmeno è in grado di differenziare i dispositivi wireless e cablati presenti
sulla loro rete.
Le
tecnologie indossabili (dagli orologi e occhiali “smart”, fino agli scanner di
impronte digitali e bracciali) stanno facendo la loro comparsa sul mercato ed è
prevedibile che tra non molto saranno pervasive come oggi lo sono gli
smartphone. La società specializzata in ricerche sulle tecnologie smart On World prevede che il mercato raggiungerà
nei prossimi cinque anni un valore di 50 miliardi di dollari. In tutti i
settori si è iniziato a immaginare opportunità per oggetti indossabili dotati
di sensori e per applicazioni e servizi cloud integrati.
Sensori
e software e servizi cloud sono secondo On World la nuova piattaforma
“killer”. Il programma per sviluppatori recentemente lanciato da Nest ha
già individuato il potenziale per tecnologie indossabili integrate con sistemi
domestici intelligenti come, ad esempio, il fitness tracker UP di Jawbone integrato con i termostati
intelligenti di Nest. Queste tecnologie consumer presto passeranno
dall’ambiente domestico a quello di lavoro, con le conseguenze che è facile
immaginare per le aziende.
Sony
ha presentato la richiesta di brevettare la “parrucca intelligente”, capace di
elaborare dati e comunicare in modalità wireless con altri dispositivi. Per
quanto bizzarra possa sembrare questa applicazione, indica chiaramente come i
grandi nomi si stiano già muovendo per avvantaggiarsi sui concorrenti.
Secondo
Ipswitch, le tecnologie indossabili non
sostituiranno smartphone e tablet. Semplicemente moltiplicheranno il numero di
dispositivi che accedono alla rete.
Non
è solo una questione di occupazione di banda. Esistono anche serie
preoccupazioni per la sicurezza. Una delle maggiori, è che molte cose potranno
essere fatte senza che nessuno se ne accorga. Gli smartwatch, ad esempio, hanno
una fotocamera e sfruttando la connessione a Internet di uno smartphone,
fotografare un documento e caricarlo su Dropbox è questione di un attimo. I
Google Glass vanno addirittura oltre, permettendo di registrare tutto quello
che vedete.
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